mercoledì 24 febbraio 2010

W BIGAZZI: PERCHE' I GATTI NO E I CONIGLI SI ?


Bigazzi qualche giorno addietro aveva dato al pubblico qualche buon consiglio su come cucinare i gatti, uso che la tradizione attribuisce all'enogastronomia veneta, ma non toscana.... e udite udite, scandalosa cosa, che il gastronomo toscano afferma di aver fatto tante volte...
Così ai vertici ne hanno decretato la sospensione con la motivazione, che quanto accaduto durante una trasmissione in onda su un canale televisivo (ma a scaitivvù però ho visto mangiare persino i cani!) è di una gravità assoluta. Dichiarazioni non solo illecite, ma anche lesive di una sensibilità dei cittadini nei confronti degli animali (ma solo di quelli che fanno comodo e che sono sempre a quattro zampe seppur con un certo distinguo). Inoltre la magnificazione della bontà della carne felina e l'incoraggiamento al suo consumo (ne dubitiamo fortemente visto che ci sono norme e leggi), tanto più in una trasmissione di grande ascolto (merito della bontà della presentatrice) rappresentano l'esaltazione di un fatto di reato (?) , poiché tale condotta è di per sé idonea all'imitazione (ma il tiggì, portaaporta, .... e sanremo che fanno?).
Si vabbè per un frainteso senso dei tabù questo uso potrà apparire anche scorretto (ma credevo che solo la carne umana fosse tale!), ma allora perchè si punisce pesantemente un'affermazione che tale resta, molto più di ben altri ed autentici sacrifici umani (pedofilia, predazione di organi....)?


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