mercoledì 8 settembre 2010

MONTAPERTI 2010: C’ERO ANCH’IO!



Non si erano ancor spenti gli ultimi tizzoni dei fuochi di campo, che è il caso di dire: che l’entusiasmo era già alto. Sì perché la rievocazione della Battaglia di Montaperti (1260), già combattuta tra l’esercito Guelfo comandato da Firenze e quello Ghibellino capitanato da Siena, 750 anni orsono, nella stessa piana e negli stessi giorni, all’ombra dell’ottocentesca piramide coronata da secolari cipressi, sotto i quali giace quello che fu il castello distrutto dai senesi estrema salvezza degli sbandati fiorentini, è stata anche stavolta (seppur nella sua finzione), ancora una grande vittoria.

Vittoria che deve essere condivisa sia da tutti coloro che hanno collaborato con i suoi promotori al compimento dell’evento, ma anche da coloro che per validi motivi (e ciascuno in cuor su lo sa già), non vi hanno potuto partecipare, da chi in qualche modo anche con una semplice parola ci ha difeso e compreso, nonché da chi ci ha fatto eco e dato una mano comunque.

Mettere in campo almeno 180 figuranti, tutti volontari, venuti da Monaco di Baviera fino a Ragusa, con il solo scopo di evocare l’epico scontro in cambio di una spartana ospitalità, pur di esserci comunque, oltre a circa 30 cavallerizzi senesi; ha richiesto un anno di lavoro da parte di Marco Franchi (presidente) ed Andrea Carlucci (vice) fondatori e promotori dell’associazione MONTAPERTI MMC di Lilliano/Castellina in C. (SI), supportati dalla struttura e dai volontari di MONTAPERTI PASSATO & PRESENTE di Casetta/Monteaperti (SI) per i quali va la nostra più grande stima ed apprezzamento.

Certo non bisogna scordare che dal 1982, che sempre Andrea Carlucci con l’inossidabile Roberto Marchionni e altri ricostruttori in scala senesi coadiuvati dal Prof. Ugo Barlozzetti, avevano già realizzato in termini di allestimento su plastico, la battaglia. E poi con il primo nucleo di membri della Taglia Ghibellina di Toscana (di cui furono fondatori) organizzarono nel lontano 1991, un combattimento, proprio sul colle della battaglia, iniziativa che fu ripresa da cameraman freelance e successivamente trasmessa sull’emittente della Svizzera italiana, alcuni anni dopo. Questi gli antefatti. Ma passando a tempi recenti, è stato proprio Marco Franchi, che al termine della fiaccolata della passata edizione 2009, ha voluto, al di là delle troppo facili paternità che da più parti vengono oggi attribuite, promuovere l’evento 2010.

Così allacciati prima i contatti con il Sindaco del Comune di Castelnuovo Berardenga (SI) e poi con il comitato MONTEAPERTI PASSATO E PRESENTE di Casetta, titolare dell’evento proprio dal 1982 nonchè promotore della fiaccolata; si è avviato il progetto.

Un anno di lavoro e di polemiche. Un successo oltre ogni limite!

Prima attacchi e veleni da parte di coloro che avrebbero entusiasticamente e disinteressatamente dovuto esserci se non altro perché dicono, autoreferenziandosi, di fare un’epoca piuttosto che un’altra. Poi una serie infinita di situazioni trasversali scaturite dal clima politico del vicino capoluogo di provincia. Oltre a queste incredibili circostanze avverse, non dobbiamo poi scordare il totale clima di attendismo da parte di molti gruppi o peggio le risposte infastidite alle nostre mail. Cose che non dimostrano certo che la comunità dei rievocatori sia di certo ancora del tutto matura e che non sono certo le apparenze estetico-pseudofilologiche che fanno le qualità di alcune persone.

Questi ambiti poi, hanno in certo qual modo condizionato le scelte di aprire la finestra temporale del campo anche a gruppi successivi al XIII secolo, in virtù del fatto che la Toscana per l’epoca della battaglia poteva già dirsi oltre in termini di armamenti e materiali, ma anche per la sentita necessità e voglia, ormai da anni, di realizzare un campo multiperiodo tutto medievale, come avviene anche in blasonate manifestazioni estere. Incoraggiamenti e conferme in tal senso sono arrivate da molte parti, insieme a sensate critiche da parte di chi poi ha voluto comunque esserci. Ma alcuni, è certo, non hanno voluto capire e capziosamente hanno anche voluto giocare sull’equivoco, evitando di comprendere (bastava leggere con maggiore attenzione), che per la battaglia non si sarebbe prescinto da un aspetto duecentesco.

Altre circostanze avverse come detto si sono manifestate in ambito politico, con un vero scontro trasversale tra correnti e partiti. Ma tutti coloro che hanno collaborato alla fase organizzativa hanno sempre rifiutato strumentalizzazioni, sia sul carattere dell’evento che su reconditi e presunti significati.

Inoltre dato il clima economico generalizzato, le prospettive di sostegno ai gruppi erano assai minime. Si è scelto pertanto di allungare il termine di iscrizione e di cercare progressivamente di aumentare il vitto, mettendo sin dall’inizio in palio una tenda storica (assegnata poi al gruppo veronese dei Mastino da un’apposita giuria).

L’affetto delle persone e le progressive adesioni, hanno rincuorato un po’ tutti e seppur non senza qualche difficoltà di comunicazione MONTAPERTI MMC, costantemente supportata da MONTEAPERTI PASSATO E PRESENTE, ha chiamato a raccolta i gruppi.

La prospettiva di duecento re-enactors promessa al partner, è stata così mantenuta e di questo deve dar merito solo ai gruppi stessi, interventi numerosi.

Sappiamo per certo che, per la prima volta, adesso abbiamo un grande evento medievale rappresentativo a livello nazionale, per le sue valenze storiche intrinseche, che potrebbe in poco tempo raggiungere la fama di una Grunwald o di una Hasting, con un vero campo di battaglia pari solo a quello di Waterloo.Da ora sta a tutti crederci e sopratutto volerlo.

I ragazzi di tutti i gruppi CASTRUM CALENZANI (PO), LIMES TEMPORIS (PO), GONFALONE DEL BUFALO (PI), PISA GHIBELLINA (PI), C. DEL LEONE (BS), MANSIO OSP. LUCENSIS (LU), OSTE MALASPINENSIS (SP), C. DEL QUADRELLO (MC), C. DEL VERRO BRIACO (RN), RES MIRANDA (MO), ARMIGERI E BALESTIERI DI MASTINO (VR), C. DEL FALCO NERO (PV), ARMIGERI E BALESTRIERI DI BUCCHIANICO (CH), TAGLIA GHIBELLINA DI TOSCANA (SI), C. DI S’ANDREA (MS), FANTI DI SPADE (SP), che con MONTAPERTI MMC hanno realizzato l’edizione 2010 hanno condiviso lo sforzo perché tutto andasse per il meglio.

Speravano che Montaperti 2010 potesse essere una partenza.

Adesso ne hanno certezza.

Certo potevano esserci ancora condizioni potenzialmente avverse e scaturite dalle beghe esterne al contesto della ricostruzione storica, ma questo faceva parte del gioco e il clima di ottimismo è sembrato da subito prevalere. Nessuno dico nessuno avrebbe sperato in oltre cinquemila presenze alla battaglia, forse 7000 spettatori nei due giorni. Cifre confortate in parte dall’emissione di un simbolico biglietto per assistere allo scontro (2500 biglietti bambini esclusi e furbetti esclusi), che ha dato una boccata di ossigeno alle casse.

Concludendo.

Montaperti 2010 è un successo di tutti, che deve essere condiviso dai partecipanti e da chi ci ha aiutato e non come qualcuno ha scritto una "ricompensa" per coloro che hanno scelto di non partecipare a priori.

Ed il fatto poi che anche possano esistere rievocazioni medievali ovvero ante AD 1492 (tutte nell’Italia settentrionale), che raccolgano molti rievocatori (dei quali sopratutto molti esteri), ma delle quali pochi (ricostruttori italiani) ne conoscano l’esistenza (perché a priori non si pensa ne di includere, ne di comunicare l’evento), sono vanti che lasciamo a chi nelle lettere a voluto inopportunamente snobbare Montaperti 2010, magari affiancando al proprio nome e cognome ed alla carica sociale anche qualche altro titolo.

L’Italia è lunga e stretta, esistono infinite realtà, molteplici modi di leggere ed interpretare la nostra storia. Sensibilità diverse e costumi diversi oggi come allora.

Dunque dove alberga la ricostruzione filologica? In un’omologazione di panni e ferri tutti uguali, che definiamo convenzionalmente di questo o di quel secolo, o nell’esatta lettura delle fonti, ovvero nell’interpretazione ove e quando possibile di un tempo lontano?

La filologicità è nella testa di ciascuno di noi e poi sarebbe più opportuno parlare di “pertinenza” dell’aspetto esteriore (pur nei limiti della decenza e di un minimo di accuratezza): perché non dobbiamo mai confondere la rievocazione storica con un esclusivo country club, come alcuni sembrano fare!

Smettiamola di vedere acriticamente quella fonte o di scimmiottare esempi esteri in maniera acritica. Forse i rievocatori del XV secolo non sono diventati tutti uguali, irreali ed asettici come in un quadro di Paolo Uccello, dopo aver accettato a priori le immagini di un noto libro?

Non rischiano forse altresì alcuni appassionati del XIII secolo di sembrare ologrammi tridimensionali esclusivamente tratti dalla Bibbia Macieiovsky mentre ancora confondono un aspetto convenzionale prossimo più al XII secolo, che alla Toscana del 1260?

Smettiamola poi con l’italica esterofilia per le manifestazioni estere ed i complessi di inferiorità o superiorità e così via…. Perché la realtà è che il mondo della ricostruzione storica italiana non è secondo a nessuno, ne in termini di numeri, ne di primati.

Ben vengano dunque, NON le grandi ammucchiate come qualcuno ha meschinamente pensato e sperato che fossero fatte, ma le unioni d’intenti, un po’ di tolleranza giova sempre alla spirito e non guasta mai. Secondo voi è forse meglio essere 10 maniaci perfetti e soli o 1000 amici che si divertono e che realizzano un evento insieme? Ciascuno decida per se ed eviti critiche se poi non è in grado di fare qualcosa per tutti. Intanto Montaperti 2010 è stata fatta grazie all’iniziativa di pochi e sopratutto alla grande fiducia e buona volontà e sacrificio di tanti presenti.

Solo questo conta il resto (permettetemi la citazione) sono solo chiacchiere e distintivo!

MILESIMPLICIUS

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